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3-2-1 via – la perfetta regola del backup

3-2-1 via – la perfetta regola del backup

backup

Aereoporto di Cagliari, fine maggio o inizio giugno. Il volo da Bergamo è atterrato da poco e sto aspettando il bagaglio al nastro.

Dopo un po iniziano ad arrivare le prime valigie. La mia non c’è. Aspetto. Il nastro si ferma. Individuo l’ufficio lost and found e mi ci reco.

Nell’entrare dalla porta l’addetto mi guarda e mi dice: “signor Festa, vero?” (mi ha ricordato “dottor Livingston, I suppose”). “I suoi bagagli sono rimasti a Bergamo, mi spiace”. Don’t worry, penso io; ho visto molti film in cui il corriere arriverà presso il mio hotel e mi riporterà i bagagli smarriti, magari con le scuse della compagnia aerea ed un biglietto omaggio per New York… troppi film americani.

La mia compagnia low cost invece non aveva accordi di nessun tipo con l’areoporto per quanto rigurdava i bagagli smarriti e quindi sarei dovuto tornare l’indomani presso lo stesso ufficio per cercare la mia valigia.

Mi sono venute in mente le parole della zia ricca di mio cuggino (sì, con due “g”) che aveva una discreta esperienza di viaggi che consigliava di viaggiare sempre con un ricambio di biancheria nel bagaglio a mano. Saggio consiglio, che non avevo seguito.

 

Mettere tutto ciò che abbiamo d’importante in un solo posto è un grosso rischio.

Anche nella gestione dei dati aziendali!

A tal proposito tempo fa ho imparato la regola del “3-2-1” da usare per la gestione dei dati aziendali:

Avere 3 copie del dato (l’originale ed alter 2)

Cioè due copie oltre l’originale. Più copie del dato esistono maggiore è la sicurezza. Un sola copia di backup è necessaria ma potrebbe non essere sufficiente.

Su 2 apparecchiature diverse

Tenere i backup (o le copie di salvataggio) sullo stesso storage (cioè lo stesso pacco dischi) dove risiede la copia principale è assolutamente da evitare. Tutti i dischi di uno stesso storage sono comunque legati l’uno all’altro e la rottura di un elemento aumenta le probabilità di danno globale. Infatti i dischi sono probabilmente simili come data di produzione e quindi è probabile che arrivino a fine corsa più  o meno nello stesso periodo. Inoltre quando un disco si guasta gli altri devono lavorare maggiormente per ricostruire il RAID (cioè l’insieme “intelligente” dei dischi) e questo può stressarli ulteriormente.

Ed 1 delle copie in un luogo diverso da quello dell’origine del dato (offsite backup).

Nell’attacco terroristico del 11 settembre (9/11 per gli americani) diverse società hanno perso completamente tutti i loro dati perché la copia di backup era conservata negli stessi uffici o ad un altro piano della stessa torre.

Offsite significa quindi ragionevolmente lontano dalla sorgente del dato che voglio salvaguardare. Quanto lontano? C’è una regola oppure una normativa a cui attenersi?

A meno che non siate una banca od un’azienda quotata in borsa non ci sono normative di legge da seguire. Il consiglio è quello di usare il buon senso e di trovare una soluzione che si adatti bene alle vostre esigenze. Il buon senso è la stella polare di ogni imprenditore, professionista od IT manager. Ha senso comprare un portatile con caratteristiche estreme semplicemente per eseguire qualche applicazione office? È necessario comprare una supercar per dotare il vostro tecnico di un’automobile su cui caricare la valigetta degli attrezzi e recarsi dai Clienti per dare assistenza?

Non voglio rispondere io per voi…

Analogamente pensare a copie di backup incrociate e distribuite su più continenti può risultare eccessivo per la maggior parte delle PMI italiane. Un amico mi diceva spesso che “l’ottimo è il nemico del bene” infatti il rischio, in questi casi, è quello di pensare che, non riuscendo a raggiungere la soluzione ottima, tanto vale rimanere fermi al palo.

L’invito è quindi quello di prendere qualche misura per differenziare le copie dei dati che avete in azienda.

Potete iniziare con il pianificare delle copie complete dei dati che maggiormente vi interessano esportandole su un disco USB che portate fuori dall’ufficio. Vi consiglio di partire utilizzando Uranium Backup free (utilizzabile sia per scopi personali che per fini commerciali) che contiene un buon pianificatore (o schedulatore) e la possibilità di avere un report via mail dell’esito del backup.

Questo può essere il primo passo. Si potrà poi passare a valutare un vero e proprio servizio di “offsite backup” in cui i dati aziendali vengono salvati remotamente, nella server farm di un provider a debita distanza dalla sorgente originale dei dati.

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