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Ho concluso da pochi giorno un bellissimo corso su come gestire e realizzare la “Delega Impossibile”, parte del percorso Simpness – Confidential ideato e condotto da Piernicola De Maria (www.simpness.com).
In aula Pier ha raccontato di un’intervista in cui Bill Gates ha dichiarato che uno dei vantaggi di essere ricchi è di non doversi tagliare il prato da soli.
Solo questo il vantaggio? Possibile?
In realtà si tratta di una metafora. L’uomo più ricco del mondo ci vuol dire che, nella sua condizione, non deve preoccuparsi di questioni così spicciole, anzi non deve neanche preoccuparsi, come commentava Pier, di dover dire a qualcuno di occuparsene.
La differenza sta proprio qui. Bill avrà sempre il prato tagliato e non saprà nemmeno chi lo ha fatto per lui, ne lui si dovrà ricordare di dire a qualcuno di farlo.
Se invece noi ci dimenticassimo di tagliare il prato, o di lavare la macchina? Qualcuno altro lo farebbe al nostro posto senza che noi manco dovessimo dirlo?
Potrebbe anche capitare saltuariamente (mio suocero qualche volta taglia l’erba del nostro giardino, probabilmente mosso a pietà…) ma normalmente questo non accadrà.
Per carità, se a qualcuno piacesse lavarsi la macchina, perché la cosa lo rilassa e gli da soddisfazione, non ci sarebbero problemi.
In realtà, dobbiamo ammetterlo, tutti i giorni e più volte al giorno, dobbiamo occuparci di cose che sono molto lontane dalle nostre aspirazioni sia lavorative che personali. Tante attività che, se fossero fatte da altri, non ci sentiremmo sminuiti, anzi…
Quindi dobbiamo aspettare di essere ricchi come Bill Gates per aspirare a questo stato di “pace mentale”?
In realtà, se ci pensiamo bene, già in molti momenti della giornata viviamo un’esperienza simile, è che non ce ne accorgiamo.
Faccio subito un inciso, non parlerò dei mille momenti in cui dovremmo essere grati al Signore per tutti i doni che ci elargisce quotidianamente, per la donna che abbiamo scelto di amare, dei figli che ci sono stati donati… queste sono le cose che NON baratterei, nemmeno per tutti i miliardi di Bill.
Sto parlando invece di quando schiacciamo un interruttore e la luce si accende, di quando apriamo il rubinetto ed esce l’acqua, di quando rispondiamo al telefono…
Si, noi, in questi momenti, siamo come Bill Gates. Godiamo di qualcosa che altri fanno senza che noi lo sappiamo, che altri si occupano di gestire senza che noi dobbiamo intervenire direttamente. Godiamo dei risultati e basta. Ovviamente paghiamo un prezzo per questi servizi, come Bill pagherà per avere il prato tagliato o la macchina pulita. Non è questo il punto.
Sappiamo che qualcun altro si occuperà e preoccuperà di far si che noi abbiamo acqua potabile ed energia elettrica. Se dovessimo occuparci direttamente anche di queste cose, che oggi possiamo dare per scontate, riusciremmo a fare molto meno di quello che oggi riusciamo a fare.
Anche in ambito professionale avviene la stessa cosa. Ci sono diverse attività che sono state delegate ad altri e di cui noi godiamo i risultati (pensiamo per esempio alle pulizie, al commercialista o a chi fa le paghe per noi).
Ce ne sono invece altre dove, inspiegabilmente, ci ostiniamo a voler gestire da soli. Attività dove viene speso molto tempo, magari senza raggiungere nemmeno particolari risultati e che ci distolgono dalla nostra attività principale.
Poco cambia se, in realtà, queste attività siamo riusciti a “sbolognarle” ad un nostro collaboratore a cui abbiamo detto: “ecco da oggi sei – per esempio – devi gestire la nostra informatica”.
Sarebbe come se Bill facesse gestire il taglio del prato alla cuoca che, in questo modo, un po si scoccia ed un po non ha più tempo di cucinare… con il risultato che Bill si trova con un prato devastato – a mangiare toast e scatolette sei giorni su sette…
Se il collaboratore che avevate assunto per gestire la qualità lo mettete anche a capo dell’IT vi troverete con le procedure ISO mai scritte e con gli antivirus scaduti su PC.
Ma questo vale anche, nelle aziende più grandi, dove i membri dell’ufficio informatico sono costretti a rincorrerre prolemi di backup, di sicurezza del dato, di password che scadono,… al posto di poter interfacciare il gestionale con la produzione e gestire la comunicazione tra l’area commerciale e l’amministrazione. In questo modo non avrete il controllo dei KPI della vostra azienda e dovrete aspettare la dichiarazione dei redditi per sapere se l’anno è andato bene o male.
C’è un rimedio a tutto ciò? La storia potrebbe andare diversamente? Ovviamente sì! Come? Assumendo un giardiniere? No, anzi, quasi sì.
Se pensiamo proprio all’area informatica ci si potrebbe facilmente rivolgere a chi gestisce infrastrutture informatiche per professione e definire “come volete il prato, che tipo di fiori vorreste vedere la mattina dalla vostra finestra…” e lasciare che qualcuno ottenga per voi questi risultati. Queste aziende si chiamano – con un acronimo americano – provider di servizi gestiti (o MSP – managed services provider).
Un giardiniere professionista sa sicuramente meglio di voi quale sia il rimedio migliore contro quell’infestante, come un MSP saprà meglio di voi quale rimedio mettere in pista contro i ransomware.
Quindi, a meno che disinfestare i PC aziendali dai ransomware sia per voi un’attività rilassante e gratificante, valutate di rivolgervi ad un’azienda specializzata per la gestione della vostra realtà informatica o per affiancare il vostro responsabile IT. Entrambi ne gioverete, avrete più tempo per dedicarvi alle vostre attività “core”. Il vostro prato sarà tagliato e la vostra cuoca non sarà stressata e magari riuscirete ad invitare Bill per un aperitivo in giardino…
2 Comments
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Articolo illuminante come sempre! thumb up 😉
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Articolo semplice ma che colpisce!